Ancora recente è la notizia della morte di Paola, la quale a bordo della moto guidata da Ciro, il suo compagno transgender, è stata speronata dal fratello, che non accettava la relazione tra i due.
Purtroppo sono tante le situazioni di questo tipo, in cui prevalgono violenza, aggressione, e forse troppa ignoranza.
I dati parlano chiaro: nel 2019 ci sono stati 84 casi di violenza LGBT, e in media, si verificano 6 aggressioni al mese.
ll 55% degli italiani, vorrebbe che gli omosessuali fossero più discreti e il 29% che gay e lesbiche farebbero meglio a tenere segreta la loro sessualità. Il 40% ammette che avrebbe difficoltà ad accettare una coppia gay fra i vicini di casa, e l’80%, poi, sono contrari alle adozioni o all’idea che gli omosessuali abbiano dei figli.
Tanti pensano che una legge contro l’omotransbifobia sia ingiustificata, quasi inutile, ma invece è più importante di quanto si possa pensare.
Tanti sono addirittura i suicidi, soprattutto fra adolescenti, causati da azioni aggressive nei loro confronti, dal rifiuto del loro orientamento sessuale, o dall’esclusione di chi ha un’identità di genere non corrispondente a quella data alla nascita.
Nessuno vorrebbe aver paura di camminare mano nella mano con la persona della quali si è innamorati, non importa che siano un uomo ed una donna, due donne o due uomini, ognuno dovrebbe essere libero di amare chi desidera, avendo la possibilità di condividere la propria vita con qualcuno, e non avendo il terrore di essere aggrediti, o respinti da una società che tanti definirebbero ”non pronta”.
Ma la vera domanda è: non pronta per cosa?
L’omosessualità era ben accetta non solo ai tempi degli antichi greci, ma anche all’interno della civiltà romana.
La società è pronta, molto più di quello che noi pensiamo, ma siamo forse noi a non voler esserlo, a chiuderci in tra la nostra ignoranza e la paura.
Alla fine di paura si tratta, paura verso chi è ”diverso”, verso chi magari sceglie di cambiare i propri caratteri sessuali, o chi sceglie di vestirsi con un abbigliamento appartenente al sesso opposto (crossdressing).
La domanda che le nuove generazioni (le quali invece sembrerebbero essere molto più pronte delle altre) si pongono è: perché non vivere, e lasciare vivere gli altri?
Semplice, perché negare la libertà significa cancellare ciò che esiste, e cancellare ciò che è scomodo.
E l’omosessualità, sfortunatamente, è ancora scomoda, ed è questa un’altra ragione per la quale tale legge non viene accettata.
Quante aggressioni serviranno ancora? Quante morti o suicidi?
La legge serve, ora e subito. Siamo nel 2020 e tanti sono i problemi che molti omosessuali, bisessuali o transessuali riscontrano all’interno degli stessi enti lavorativi, oppure anche in una delle cose più banali e più belle del mondo: la ricerca di una casa.
Purtroppo è proprio così: infatti ad una coppia di uomini, di età compresa tra i 39 e i 41 anni, è stato vietato l’affitto di un’abitazione perché non erano considerati una ’famiglia vera’.
Serve una legge nel momento in cui la libertà e i diritti non sono garantiti, e in questo caso la libertà di abitare in un luogo con chi si ama non è stato garantito, e il diritto di camminare per strada, mano nella mano, senza essere assaliti, nemmeno.
Siamo ancora sicuri che non serva? Che non sia importante?
Occorre agire ora, perché non siamo poi tanto diversi dai cosiddetti ’tempi bui’ medievali, l’unica differenza è che possediamo uno smartphone, ma la mentalità sembra sempre la stessa.
Agiamo, facciamolo ora!
Alessandra Berti