Con il termine transgender si definiscono quelle persone che hanno un’identità diversa dal loro sesso biologico. Per capire meglio cosa comporta essere un transgender abbiamo incontrato Chiara, una ragazza transessuale che ha deciso di raccontarci la sua storia attraverso alcune domande.
Cosa si intende per ragazza transessuale?
MTF: letteralmente “da maschio a femmina”.
Ho iniziato a sentirmi una femmina già dall’età di 3 anni; per me questo è stato fonte di disagio per molto tempo, specie nell’ambiente scolastico.
Ho iniziato a ricevere i primi episodi di bullismo già alle elementari; è stato difficile, soprattutto avere un corpo in un determinato modo ma sentirsi all’opposto.
Crescendo, con l’adolescenza, il disagio è aumentato. In questo periodo di vita si comincia ad esplorare il proprio fisico e la propria sessualità. È aumentato anche il bullismo, anche se alla fine mi ha “aiutata” a crearmi un mio carattere, facendomi capire chi poteva starmi accanto.
Il ruolo degli insegnanti
Una parte di loro, non tutti, mi sono stati vicini.
In particolare durante le superiori ho trovato insegnanti che hanno saputo combattere il bullismo, facendomi sentire apprezzata sia come studentessa che come persona.
Il ruolo della famiglia
La mia famiglia in certi frangenti mi ha capita e mi è stata vicina, in altri no.
Come si è svolto il tuo percorso?
Ho iniziato il mio percorso 5 anni fa (avevo 22 anni).
Comprende una parte psicologica iniziale, successivamente, dopo aver ottenuto la relazione psicologica, ho iniziato il trattamento ormonale.
Questo procedimento in Italia è molto lungo e dispendioso, purtroppo le leggi che abbiamo qui sono poche e non ci tutelano abbastanza, siamo un po’ lasciati a noi stessi.
Il lavoro
Purtroppo la situazione non migliora neanche dal punto di vista lavorativo, perché veniamo giudicati per quello che appariamo e per quello che abbiamo sui documenti.
Questo è molto triste perché io stessa non vedo l’ora di potermi creare una mia indipendenza lavorativa così da poter costruire al meglio la mia vita.
Non tutti hanno la possibilità di avere una famiglia che ti supporti anche economicamente per riuscire a realizzare il proprio percorso, questo fa sì che molti ricorrano a qualsiasi mezzo per completarlo.
I consigli di Chiara
Nessuno ha il diritto di giudicare come sei e le scelte che fai. Chi giudica è il primo che sbaglia!
Per chi invece ha appena iniziato questo percorso, o ha paura di farlo mi sento in dovere di dire che ne vale la pena.
Penso che un percorso come il nostro deve prima di tutto insegnarci a trovare la pace e l’equilibrio dentro di noi; se non abbiamo un nostro equilibrio personale tutto il resto diventerà molto più difficile e faticoso.
Circondatevi sempre di persone che vi vogliono davvero bene e che vi apprezzano per quello che siete.
Faccio un grande in bocca al lupo a tutti quelli che come me hanno affrontato o stanno affrontando questo percorso.
A tutti gli altri invece consiglio di provare sempre a conoscere chi si ha davanti, perché è un peccato giudicare un libro dalla copertina.