Le malattie sessualmente trasmesse (MST) rappresentano ancora oggi un’emergenza mondiale nonché un pericolo per molti. Arrestarne la diffusione, tuttavia, è possibile.
L’unica strada per farlo è attraverso la conoscenza del proprio corpo, i rischi cui si va incontro, le conseguenze che possono avere sulla propria salute e le precauzioni, attraverso i comportamenti e le risorse in nostro possesso.
Parlare, informare, educare e prevenire
rappresentano, dunque, la via regia per il contrasto alla diffusione delle MST e il modo migliore per vivere la sessualità in modo consapevole e libero.
Per un sesso sicuro non basta conoscere unicamente le precauzioni utili ad evitare il contagio, ma è necessario anche valorizzare e non dimenticare la dimensione affettiva, psicologica e relazionale dei rapporti sessuali.
In pratica è importante partire da se stessi nonché dal concetto di rispetto. Perché il rispetto? Un parallelo: l’emergenza Covid-19 se una cosa la sta insegnando è che l’adozione di comportamenti adulti, maturi, sicuri e responsabili, oltre ad essere importanti per se stessi sono anche più importanti (soprattutto!) per l’Altro, invitandoci a tutelarlo e a non esporlo a rischi; un ragionamento che potrebbe essere lo stesso per le MST, soprattutto quando si parla di incontro intimo con l’Altro.
Pertanto, lavorare su questi differenti livelli, probabilmente, potrebbe favorire la riduzione della prevalenza e dell’incidenza delle principali MST per cui si hanno circa 1 milione di nuove infezioni giornaliere.
Le stime globali dell’OMS riportano che la grande proporzione si registra tra
adolescenti e giovani adulti, che spesso sono inconsapevoli di essere infetti, quando le stesse MST possono essere asintomatiche.
Asintomatico vuol dire “senza manifestazione di sintomi”; il che NON dovrebbe far sì che ci si metta in una posizione del tipo “io non ho nulla, quindi faccio quel che voglio” (esponendo l’Altro al rischio), ma favorire, invece, l’importanza di una cultura di check-up personali utili per se stessi e per gli altri. La casualità esiste, ma bisognerebbe evitarla, quando si tratta di salute (anche sessuale!).
IMPARIAMO A RICONOSCERE ALCUNI SINTOMI DELLE MST
I sintomi nella donna che possono essere associati ad una MST sono: secrezioni vaginali; prurito e bruciore vulvare; sanguinamento dopo i rapporti sessuali o durante l’assunzione della pillola anticoncezionale; bruciore ad urinare; comparsa di arrossamenti, piccole escrescenze o vescicole; dolore al basso ventre.
I sintomi delle MST nell’uomo, invece, si trovano spesso secrezioni uretrali; bruciore nella minzione; prurito genitale; comparsa di escrescenze, vescicole genitali esterni e/o anali.
Le conseguenze delle MST sulla salute sono molteplici; spesso la letteratura internazionale riporta come queste possano causare infertilità, sia negli uomini che nelle donne, e problemi alla gravidanza. È inoltre noto il collegamento fra certi tipi di Papilloma Virus e forme tumorali (come il cancro alla cervice uterina o all’apparato oro-faringeo).
Non ultimo, è da ricordare che le MST, abbassando le difese immunitarie dell’organismo, possono aumentare di molto il rischio di nuove infezioni, fra cui anche quella da HIV. Parlare, dunque, di MST è l’unico modo per proteggersi adeguatamente; in quanto rappresentano ancora uno dei più seri problemi di salute pubblica in tutto il mondo. La maggior parte di loro è curabile, pertanto è importante diffondere
il messaggio che non sia “tanto puoi curarti”, quanto “potresti proteggerti”.
QUALI SONO LE MST PIU’ GRAVI?
Ad oggi le MST più gravi sono HIV/AIDS; Epatite B e HPV (Papilloma Virus). Essere HIV positivi significa aver contratto l’HIV, ma non mostrare sintomi di malattia. Invece, ammalarsi di AIDS significa avere manifestazioni cliniche caratteristiche della malattia. In entrambi i casi, vi è la possibilità di trasmissione del virus (HIV).
Le altre MST sono: Herpes, Sifilide, Gonorrea, Chlamydia trachomstis, Ureaplasma urealyticum, Mycoplasma genitalis, Gardnerella, Trichomonas, Candida, Piattola e Scabbia, Ulcera molle, Linfogranuloma Venereo, Donovanosi, Condilomi.
E’ importante, dunque, promuovere la prevenzione; promuovere comportamenti sessuali responsabili perché maggiore è il numero di partner e maggiore si fa il rischio. Ultimo, ma non meno importante è riconoscere il valore positivo della propria sessualità nonché della relazione con l’altro.